La parola mindfulness si riferisce ad uno stato mentale che ha a che fare con la qualità dell’attenzione e della consapevolezza che possono essere sviluppate attraverso la meditazione. Gran parte delle idee, delle pratiche e degli interventi che oggi vanno sotto il nome di mindfulness sono il frutto di un percorso iniziato con gli studi pionieristici di Jon Kabat-Zinn, un biologo e professore della School of Medicine dell’Università del Massachussets, che definisce questa pratica come “porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante” (1994, p. 63). Oggi si usa anche la seguente definizione: “consapevolezza dell’esperienza presente accompagnata da accettazione” (Siegel, 2010, p. 45).

 

Cos’è la mindfulness

La mindfulness è una forma di meditazione che consiste nell’osservazione consapevole e non giudicante dei nostri pensieri, dei nostri stati d’animo, delle nostre emozioni e delle sensazioni che ci vengono dal nostro corpo nel momento presente. Essa non riguarda un particolare stato mentale, né un particolare contenuto mentale, ma è un atteggiamento verso la nostra esperienza, qualunque essa sia. 

Questa pratica favorisce il lenire della sofferenza interiore e permette di raggiungere una maggiore accettazione di sé attraverso la consapevolezza della propria esperienza fatta di: sensazioni, percezioni, emozioni, e pensieri. Il conoscere la propria esperienza permette di acquisire la capacità di distanziarsi ed osservare, entrando in contatto con essa, senza doverla necessariamente agire o giudicare.

Studi scientifici di efficacia hanno inoltre dimostrato gli effetti della mindfulness sul funzionamento e la struttura del cervello, e in particolare i risultati emersi mostrano che praticare costantemente la mindfulness ha un effetto su:

 

  • miglioramento dell’umore;
  • diminuzione dei sintomi ansiosi e depressivi;
  • raggiungimento di uno stile cognitivo, emozionale e comportamentale più flessibile;
  • rafforzamento della risposta immunitaria;
  • maggiore conservazione delle facoltà cognitive;
  • incremento del benessere;
  • pensieri e stati d’animo.

 

A chi è rivolta?

La pratica della mindfulness si rivolge a chiunque voglia aumentare il proprio benessere psicofisico e le proprie risorse interiori, a chi desideri imparare a padroneggiare gli eventi della vita quotidiana e che voglia migliorare la propria qualità di vita. Molti studi e ricerche scientifiche, inoltre, hanno dimostrato l’efficacia dei gruppi di mindfulness nel trattamento di problematiche quali: la depressione, gli stati d’ansia, il rimuginio, lo stress, i disturbi del comportamento alimentare, dell’immagine corporea, i disturbi da somatizzazione. Il corso si svolge in gruppo ed è strutturato in otto incontri della durata di un’ora e mezza ciascuno. Durante gli incontri verranno insegnate le principali pratiche di mindfulness da quelle sedute (pratica del respiro, body scan, osservazione del pensiero, etc) a quelle in movimento (pratica camminata, mind-stretching).

Sarà aiutato il partecipante ad inserire la mindfulness nella sua vita quotidiana, attraverso l’utilizzo delle pratiche informali (fare un’ azione in modo consapevole).

Tra un incontro e l’altro verranno forniti degli esercizi da svolgere a casa.

 

Riferimenti bibliografici:

Davidson R.J., Kabat-Zinn J., Schumacher J., Rosenkranz M., Muller D., Santorelli S., et al. (2003). Alterations in brain and immune function produced by mindfulness meditation, “Psychosomatic Medicine”, 65(4), 564-570.

Kabat-Zinn J. (2010). Vivere momento per momento, “Tea”.

Lazar S.W., Kerr C., Wasserman R.J., Gray J.R., Greve D., Treadway M.T., et al. (2005). Meditation experience is associated with increased cortical thickness, “NeuroReport”, 16(17), 1983-1987.

Siegel R.D. (2012). Qui e ora, “Edizioni Centro studi Erickson”.