È possibile definire l’adolescenza come quella fase della vita, indicativamente compresa tra gli 11 ed i 18 anni, in cui l’individuo acquisisce competenze e requisiti utili e necessari al fine di accedere all’età adulta. Il processo di transizione verso l’età adulta è caratterizzato dall’interazione di fattori biologici, psicologici e sociali.

L’inizio dell’età adolescenziale è segnato dallo sviluppo puberale; al cambiamento fisico si associano cambiamenti sul piano emotivo che hanno come obiettivo la ricerca di nuovi equilibri con se stessi e con il resto del mondo. Spesso questa fase della vita è caratterizzata da esperienze di tipo conflittuale: da un lato si verifica la non accettazione di dipendere totalmente dal proprio nucleo familiare, dall’altro l’esigenza di usare nuove modalità per relazionarsi con gli altri.

Pertanto, ogni adolescente deve far fronte ad una serie di problemi: accettare i cambiamenti fisici che interessano il proprio corpo, regolare sentimenti ed emozioni, identificarsi con il gruppo dei pari, sperimentare nuovi equilibri con il proprio nucleo familiare. 

Un contesto rivelante nella fase adolescenziale, inoltre, è la scuola. Essa propone una serie di compiti di sviluppo utili ad acquisire conoscenze e competenze per costruire il proprio futuro lavorativo, ma anche per poter incrementare le proprie capacità sociali e relazionali. 

Pertanto, nel percorso adolescenziale, l’adolescente non è mai solo, ma gode della presenza di genitori, insegnanti ed altri adulti significativi che fungono da guida sicura e modello di riferimento anche se è prevedibile che l’adolescente si imbatta in esperienze di solitudine e mancanza di fiducia negli altri.

Egli va incontro ad una vera e propria riorganizzazione del “sistema del sé” che gli permetterà di trovare soluzioni adeguate ai problemi che si presentano nella fase di sviluppo che sta attraversando.

Alla luce di quanto finora affermato, è chiaro comprendere che l’adolescenza vedrà la sua conclusione quando l’individuo sarà capace di stabilire rapporti stabili con se stesso, con il gruppo di appartenenza e con il proprio ambiente di vita; quindi, nel momento in cui sarà in grado di generalizzare le esperienze apprese in più contesti.

Compito della psicologia dell’adolescenza è quello di individuare le principali problematiche a cui l’adolescente va incontro nello svolgimento dei compiti evolutivi e di garantire un sostegno costante ed attivo con l’obiettivo di contribuire alla formazione dell’identità personale di ciascuno. È compito dello psicologo, quindi, aiutare e sostenere adolescenti e giovani a sapersi orientare di fronte alle scelte ed alle decisioni che interessano il loro presente ed il loro futuro, fornendo criteri e strumenti necessari per definire percorsi e priorità così da garantire la capacità di costruire progetti di realizzazione personale.